Associazione Produttori del Vino Biologico – Via Pistone 87, Nizza Monferrato (AT) – CF 92074470052
Sito realizzato da Fluens Comunicazione
Foto © Giulio Morra
Un vino biologico è un vino che segue le indicazioni dei regolamenti sulle leggi nazionali sul biologico sia in vigneto che in cantina. Fondamentalmente il discrimine è quello della rinuncia all’uso di tutti i prodotti della chimica di sintesi, quindi la possibilità di utilizzare prodotti di origine minerale, vegetale o animale. Tutto ciò comporta un’assenza di dispersione di prodotti chimici nell’ambiente.
In linea generale è indubbio che la conversione al biologico porta dei vantaggi alla salute dell’uomo e dell’ambiente. La gestione del suolo nei vigneti può fare la differenza, così come di cosa la pianta si nutre. A parità di altre condizioni, un vigneto che da quarant’anni vede solo concimi chimici, ed un altro invece in cui si cerca di mantenere la vita del suolo con letame ed altri concimi organici, sovescio, si possono generare delle differenze dei vini a livello di equilibrio dei componenti, della complessità e della capacità antiossidante.
La scienza è fortemente impegnata oggi nello sviluppo di nuovi prodotti a partire da sostanze naturali, proprio perché la spinta delle produzioni e dei consumatori va in questa direzione. Un grosso merito del biologico sta nel fatto di aver imposto questa spinta e questa svolta che ha coinvolto anche le grandi multinazionali della chimica oggi impegnati nella produzione di nuovi prodotti che derivano da vegetali, alghe e batteri.
Tutto questo rientra in un discorso più ampio a cui il biologico ha dato un contributo fondamentale. Il consenso che hanno i produttori biologici sul mercato, alla fine è la molla che ha fatto partire un movimento di dimensioni molto grandi e che sta avendo grossi risultati.
Oggi produrre vino biologico, non significa soltanto utilizzare rame e zolfo, il ventaglio delle possibilità è molto più ampio e consente di raggiungere dei risultati migliori.
Il biologico non significa usare un prodotto invece di un altro; il biologico dev’essere una scelta molto più complessa e coinvolgente. Fare un vino biologico, è molto più difficile che fare un vino convenzionale, richiede più conoscenze, competenze e maggiori strumenti come il monitoraggio del clima. E’ un tema appassionante proprio perché c’è la necessità di un grosso input di conoscenza. Fare vino biologico rappresenta anche il presupposto per l’ottenimento di un vino naturale. Il biologico in linea di massima, in Piemonte si può realizzare in quasi tutti i vigneti.
La scelta del biologico è una scelta che va nella direzione dell’etica, Le vigne sono sempre
etiche! Un giovane che decide oggi intraprende un percorso da vignaiolo debba seriamente prendere in considerazione di farlo in biologico ed effettivamente è quello che sta accadendo, perché questo è il futuro.
Maurizio Gily Docente Università Scienze Gastronomiche
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